m_0724c6b6beC’è l’impegno per ricercare in futuro soluzioni più efficaci in tema di reclutamento dei docenti, ma nessuna possibilità di cambiare nell’immediato le regole previste dalla riforma del 2022 nell’ambito delle politiche PNRR allora decise. Questa la risposta del Ministro Valditara alle Organizzazioni sindacali che avevano richiesto un incontro urgente in vista delle nomine in ruolo per l’anno scolastico 2024/2025. A sollevare forti critiche era stata la notizia che, a fronte di oltre 64.000 posti vacanti, le assunzioni autorizzate sono solo 45.000. La differenza verrà accantonata per bandire in autunno un prossimo ed ennesimo concorso. La Cisl Scuola ha criticato con forza la scelta di ridurre il contingente di nomine in ruolo in presenza di aspiranti che hanno meritatamente superato il concorso 2020 che sono a pieno titolo nelle graduatorie, trasformate da una legge dello scorso anno in graduatorie ad esaurimento. Il Ministro ha replicato che per gli idonei 2020 ci sarà uno spazio per lo scorrimento delle graduatorie per circa 5000 aspiranti, ma per gli altri occorrerà aspettare che si svolga anche il concorso del prossimo autunno. Per una modifica di queste rigide regole, imposte da un PNRR per ora insormontabile, il Ministro si è impegnato per avviare una trattativa con la commissione europea attraverso il Ministro per l’attuazione del PNRR. La Cisl Scuola, pur riconoscendo l’impegno promesso dal Ministro, continua a ritenere inefficace e gravemente ingiusto un sistema che obbliga a reiterare procedure concorsuali senza dare la giusta risposta a chi è concorsi li ha già superati. La Cisl Scuola continua, dunque, nella sua azione di pressione sulle forze politiche perché si cambino le regole sbagliate del PNRR, si riformi il reclutamento introducendo il doppio canale, si coprano tutti i posti vacanti e si dia stabilità al lavoro dei precari che hanno superato i concorsi finora banditi.