Le 150 ore per il diritto allo studio, introdotte per la prima volta nell’aprile 1973, rappresentarono un visionario investimento contrattuale con cui il salario veniva «scambiato» per un processo di emancipazione individuale e collettivo. In pochi anni, quasi un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori usufruirono di questa importantissima conquista, raggiungendo un titolo di studio, ma soprattutto sperimentando uno straordinario diritto civile.
Le 150 ore furono una scommessa riuscita sulla rinegoziazione della “risorsa tempo” che rimetteva anche in discussione idee e pratiche dell’organizzazione del lavoro secondo la migliore tradizione del sindacalismo riformista, che coniuga partecipazione, conflitto e costruzione creativa.
A cinquanta anni di distanza Edizioni Lavoro propone una nuova edizione del libro di Francesco Lauria che rappresenta la più completa ricostruzione di quella cruciale esperienza, arricchita da un inedito saggio introduttivo sul tema delle «150 ore del futuro».